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Meteo LUNGO TERMINE: sarà davvero un’ESTATE TREMENDA? Vediamo di fare CHIAREZZA

Si leggono già scenari preoccupanti

Se alcuni centri di calcolo meteo a livello mondiale hanno a disposizione un’area tutta dedicata alle elaborazione stagionali, è ovviamente giusto e consigliabile studiarle, commentarle e seguirne l’evoluzione settimana dopo settimana.

In questo periodo dell’anno, come sempre avviene, molti siti di settore cominciano a studiare la situazione e a prendere le loro posizioni in merito a come sarà la futura estate. Si legge già di una possibile stagione molto calda con valori record e forti problemi legati alla siccità, alternati a momenti di tempo instabile, con fenomeni violenti e distruttivi. Ma quanto c’è di vero in tutto questo? Vediamo dunque di fare un po’ di chiarezza.

Previsioni e attendibilità

Se l’attendibilità di una previsione o di una possibile linea di tendenza diminuisce nel momento in cui ci si allontana dalle normali 48-72 ore, in ambito stagionale lo sarà di conseguenza in modo vertiginoso. Nonostante siano stati fatti importanti passi in avanti in questo ambito, la strada è indiscutibilmente ancora molto lunga prima di arrivare ad avere una buona performance sul lunghissimo termine. Se poi aggiungiamo i bruschi cambiamenti climatici di questi ultimi anni, il problema si enfatizza ulteriormente.



Non sottovalutiamo certi aspetti

Quanto si evince dallo studio delle elaborazioni di alcuni centri di calcolo, non va assolutamente sottovalutato. Se si esaminano la situazione attuale, i precedenti storici ed alcuni aspetti legati alla situazione climatica generale, verrebbe da pensare che questo possibile scenario di un’estate tremendamente calda,  non sia poi così difficile dal verificarsi.

Ad esempio, in questi ultimi anni, gli anticicloni nord africani sono sempre più presenti sul continente europeo e tendono, anno dopo anno, ad espandere la loro bollente influenza sempre più verso nord e dunque a latitudini poco consone alla loro caratteristica. A rafforzare tali possibili scenari, quest’anno, troviamo anche il fenomeno de “El Nino” un riscaldamento anomalo delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico che spesso influenza il tempo sul nostro continente provocando fasi climatiche piuttosto anomale.

In conclusione

Detto questo, pare ovvio che, come sempre avviene, non possiamo certo avere delle certezze e questo genere di notizie dobbiamo considerarle come possibili futuri scenari, ma non per questo scartarli a priori. Insomma, senza cominciare a fasciarci la testa prima di essercela rotta, conviene seguire settimana dopo settimana l’evolversi della situazione meteo climatica, restando sereni e senza allarmarci più del necessario.

Stefano Ghetti


Stefano Ghetti: